Quel che resta dei Clooneys
Adesso che si sono sposati, per finta (in albergo) e per davvero (in municipio), ecco quel che resta dei quattro giorni di matrimonio in laguna di George e Amal.
1. Dal venerdì, quando sono arrivati a Venezia, al lunedì, quando se ne sono andati, i Clooneys in pubblico non si sono mai baciati. Li abbiamo visti mano nella mano, affiancati, sorridenti, ma un bacetto neanche di quelli casti mai. Non conterà granché, ma è un dato di cronaca.
2. Riuscire a sopravvivere senza sapere cos'hanno mangiato George e Amal. Per quattro giorni i giornali - italiani, soprattutto esteri - hanno cercato in tutti i modi di sapere cosa avevano preparato gli chef. Una collega australiana imperversava con sms notturni per conoscere la marca dello champagne servito al ricevimento. Inutile stupirsi, al ritorno da un qualsiasi matrimonio le domande classiche sono due: com'era vestita la sposa? si è mangiato bene?
3. Chi ha organizzato il matrimonio merita un applauso, non fosse altro perché è riuscito a rendere inconsapevolmente protagonisti i media. Giornali, televisioni, blogger sono diventati preziosi ingranaggi del meccanismo mediatico, contribuendo ad alimentare la fiaba dello sposalizio. Tutto grazie a un sapiente dosaggio di vedo-e-non-vedo, di uscite pubbliche della coppia in Canal Grande e di sparizioni della stessa, un mix che è servito a creare attesa e attenzione per quattro giorni. Però, diciamolo: un quinto giorno sarebbe stato insopportabile.
4. Fino al matrimonio con Amal, avevano tenuto banco le fidanzate biennali e le presunte tendenze sessuali dell'ex doctor E.R. Adesso che si è sposato, Mister Clooney continuerà a tenere banco sul fronte politico? Si candida, non si candida? Governatore della California, senatore, presidente Us? Nel caso, Amal come first lady sarebbe perfetta, la novella Jacqueline, perfino più brava e più bella. Appunto.
5. Il ruolo di Venezia. Autorevoli commentatori hanno osservato che con questo matrimonio, Venezia è stata usata, ridotta a palcoscenico, degradata a una qualsiasi Disneyland. Dissento. E non solo perché Venezia, dopo gli scandali delle mazzette del Mose di inizio estate, è tornata alla ribalta della cronaca sotto ben altra luce. Ce ne fossero di matrimoni così, appendici hollywoodiane da esibire con orgoglio. Venezia è unica. Ha storia. Cultura. Arte. Spetta a chi la governa trovare il giusto mix tra palcoscenico e vivibilità, tra forma e sostanza, tra l'essere una città o solo una cartolina. E spetta ai veneziani decidere a chi affidarsi.
Volevo un tappeto. Epilogo
DIECI COSE IN ORDINE SPARSO
1 - L'Iran Stato è una cosa, il popolo iraniano un'altra.
2 - La percezione che si ha a occidente dell'Iran è condizionata - e non potrebbe essere altrimenti - dal regime degli ayatollah e, diciamolo, dai suoi crimini, ma non aspettatevi di vedere impiccagioni in piazza e boia ad ogni angolo di strada. Il Paese si sta aprendo, ma il processo è lento.
3 - Il processo è lento anche perchè quasi tutti trovano il loro modo di vivere tra le pieghe della legge islamica. Aggirandola. La vita pubblica è del tutto diversa dal privato. Nessun Paese è come appare: l'Iran di più.
4 - Se viaggiate non pretendete di avere la verità in tasca come quel tale che vantava il primato assoluto della cultura occidentale. Avrete molto da imparare.
5 - Se viaggiate con vostro marito e a vostro marito non piacciono le svedesine slavate ma il suo ideale di donna è chiaramente mediterraneo e con i lineamenti forti (qui addolciti magari da un interventuccio al nasino), tenetelo d'occhio, oppure non portatelo in Iran.
6 - Se vi piacciono i dolci, attenti alla linea: quelli iraniani sono traditori.
7 - Se cercate un tappeto, andate in Italia dal vostro negoziante di fiducia. Ma non rinunciate a una visita - anche di più - nei bazar di Esfahan.
8 - A cosa serve il velo? Anche a tapparsi bocca e naso nei bagni.
9 - Occhio al traffico. Non esistono teoremi scientifici in proposito, ma l'esperienza insegna che il concetto di disciplina al volante è anche questione di latitudine: più ci si avvicina all'equatore più diventa labile. Ricordate, Napoli è molto più a nord di Teheran.
10 - Cosa dimenticare? Ecco, l'architettura moderna, ammesso che si possa definire così. Sembra proprio che vada di moda l'usa e getta, una sorta di pret-a-porter edilizio: si costruisce alla rinfusa e, dopo qualche anno, si rifá seguendo gli stessi principi. A cazzo, scusate il francesismo.
P.S. Se ora vi sentite circondati da affascinanti e misteriose odalische accompagnate da uomini sciatti con brache di due taglie più larghe e ascella pezzata, rilassatevi. Non è un sogno, non è lo stress, quello l'avete lasciato in Italia. Siete proprio arrivati in Persia. Buon viaggio.