Volevo un tappeto 14.
LA VESTIZIONE - Puntuale come un orologio svizzero, l’aereo della Turkish atterra a Shiraz alle 2.30. Da qualche minuto per le donne è iniziata la vestizione. Foulard. Sciarpette. Sciarponi. Piegati in due, in tre, a triangolo. L’aereo sta ancora girando in pista e già non c’è una testa femminile scoperta. Sopra i jeans e le magliette, indossiamo camicioni stile premaman. Noi. Loro, le giovani iraniane che incrociamo nella sala arrivi subito aver recuperato i bagagli, dell’oversize se ne fregano. Sì, hanno il velo in testa. Ma il trench lo portano attillato e strizzato in vita e sotto hanno pantacollant aderenti, appunto, come una calza. Basta guardarle per dare un taglio al tormentone quanto-lunga-la-camicia: ecco, basta che il culo sia coperto. Ci voleva tanto?