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Porta a porta

"Grande Zaia l'hai asfaltata". "Grande Moretti vinci 4-0".

Ecco. Punti di vista diametralmente opposti.  I due commenti sopra riportati sono tratti dai profili Facebook di Luca Zaia e di Alessandra Moretti. Due tra i tanti, ma rappresentativi della diversità di giudizio dei veneti che hanno guardato e commentato il Porta a Porta di Bruno Vespa che per la prima volta ha messo a confronto quattro candidati alla presidenza della Regione Veneto. E cioè il governatore uscente e ricandidato per Lega e Forza Italia Luca Zaia, la sfidante del Pd e del centrosinistra comprensivo di Sel, Verdi e i compagni veneziani di Rifondazione comunista Alessandra Moretti, l'ex segretario veneto della Lega Flavio Tosi che due giorni dopo essere stato cancellato dal Carroccio si è candidato presidente e avrà come compagni di viaggio i centristi dell'Ncd e dell'Udc,  il maestro di sci vincitore delle Regionarie del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti. La trasmissione è stata registrata ieri pomeriggio negli studi di via Teulada a Roma, ma è andata in onda tardissimo, sotto mezzanotte, peraltro dopo lo speciale sul decennale della morte di Papa Wojtyla. Io c'ero per Il Gazzettino, qui vi racconto un po' di dietro le quinte.

VIP - Per disposizioni di Porta a porta, i giornalisti non possono entrare nello studio di Porta a Porta. Per loro c'è una stanzetta vip che di vip ha solo il cartello attaccato sulla porta: dentro ci sono due divanetti e un tavolo più un monitor da cui si guarda la trasmissione. Come se si fosse a casa. La differenza è che la vedi in diretta e puoi scrivere subito il pezzo, senza aspettare mezzanotte quando le pagine del giornale sono già chiuse e in rotativa.

LOOK & STAFF - Li avete visti: Tosi in maniche di camicia. Berti in giacca senza cravatta. Zaia e Moretti con le rispettive consuete divise: lui con quella storica Iene-style, lei con quella simil ferrotranviere cucitale addosso per cancellare l'immagine della ladylike. Quanto agli staff, Moretti batte tutti: quattro al seguito. Zaia uno. Berti uno. Tosi nessuno (ma non è arrivato da solo, al fianco aveva la fidanzata senatrice Patrizia Bisinella).

SILENTI  - Bruno Vespa non ha interrotto il match tra Zaia e Moretti, e si capisce: era show. Ma il vero silente è stato Tosi. Il sindaco di Verona è intervenuto poco, non si è quasi mai infilato negli scontri altrui, era rigido e con un muso lungo così. Berti, che di politica e tv ne ha masticate meno di tutti, è parso più agile e pronto. 

SCHIERAMENTI - Vespa al centro, da un lato Tosi e Moretti, dall'altro Zaia e Berti. Sul profilo della Moretti è stata fatta la domanda: è stato un caso? Sicuramente è stata una scelta della redazione, ma è stata anche una scelta azzeccata: Moretti ha tolto le castagne dal fuoco a Tosi quando si parlava delle accuse dell'Antimafia su Verona, Berti ha dato man forte a Zaia sui repentini cambi di poltrona dell'ex deputata ed ex europarlamentare del Pd.

MATCH - Al di là dei giudizi su chi sia stato più bravo, il botta e risposta sul Mose tra Moretti e Zaia meritava di essere visto. Anche per farsi un'idea di come vengono condotte certe campagne elettorali: quasi o solo a colpi di slogan. Personalmente? Alessandra Moretti bella 'carica', ma troppo 'carica', a tratti indisponente. Luca Zaia non ha avuto la prontezza di ribattere quando Moretti gli ha detto che è "commissariato" e che in Veneto comanda Salvini: avrebbe potuto obiettare che il Pd (segreteria regionale, gruppo consiliare) sembra avere come commissario nientemeno che il guru della comunicazione della stessa Moretti. Jacopo Berti: ha l'aria del bravo maestro da sci ma gli va riconosciuto che talvolta riesce a infilarsi nei battibecchi con frecciatine puntute. Flavio Tosi: come la temperatura de L'Aquila ai tempi di Bernacca: non pervenuto.

UTILITÀ - A cosa è servito il Porta a Porta sulle elezioni in Veneto a due mesi dal voto?  Ad accrescere la convinzione in chi già l'aveva che (fonte Fb) la signora Moretti è "saccente" o "bravissima" o che il signor Zaia "non poteva non sapere del Mose" o che "dopo Zaia solo Zaia"? Di certo, nei salotti tv in cui spesso e volentieri ci si parla addosso, spazi e tempi per confrontarsi davvero ed entrare nel merito dei problemi non ce ne sono. Quasi solo slogan, accuse, sciabolate (o silenzi).  Un dato nuovo però è stato introdotto con la trasmissione di Bruno Vespa: grazie ai due sondaggi, praticamente coincidenti, di Ipr e Tecné, è stato rovesciato il "dogma" del distacco tra Zaia e Moretti introducendo l'idea dell'"incollatura". Vero o falso che sia, tanto che Zaia subito ha ribattuto dicendo che un sondaggio Swg gli dà sempre dieci punti di vantaggio, la percezione può cambiare. Il tema non è la validità di queste rilevazioni, ma l'idea che ne viene diffusa. E quella trasmessa da via Teulada è che la partita in Veneto adesso è apertissima.  

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