Volevo un tappeto 23.
AFFAMATI DI INFORMAZIONI - Come sono i persiani? Come mai li immagineresti. Cordiali. Gentili. Affabili. Ben disposti nei confronti degli italiani. E, soprattutto, affamati di informazioni. Il che si può anche intuire se si considera che il flusso di notizie è filtrato: connettersi a Internet è semplice, gli alberghi hanno ottime coperture wifi e in molti casi gratuite, ma spesso e volentieri le home page dei quotidiani esteri sono off limits, al loro posto compare una schermata con indecifrabili (per noi) frasi in lingua farsi. I giovani iraniani riescono ad accedere a Facebook e ad altri social network utilizzando software che neutralizzano i blocchi posti dalle autorità giudiziarie, ma per il resto della popolazione le informazioni più semplici sono quelle dirette. Significa che quando si incrocia un turista, l’atteggiamento è l’esatto opposto di quel che avviene a Venezia: in Iran i visitatori sono graditi, eccome. Per vari motivi, non ultimo il fatto che sono ancora pochi, quasi un evento in periferia. Ma oltre alla curiosità, c’è anche la sete di notizie: parlando con i turisti è possibile sapere cosa avviene nel resto del mondo. Il problema è parlare. E capirsi. Gli adulti conoscono poche parole di inglese. I giovani lo studiano a scuola e quando capiranno che le lingue straniere sono il primo strumento per diventare autonomi, forse per loro sarà il momento della vera emancipazione. Tant’è, incrociare una famigliola, padre madre e figlioletto, con lui che attacca bottone con uno degli uomini della comitiva di turisti, è una normalità. Più interessante è essere avvicinata dalle donne di una famiglia, nonna, mamma, figlie, nipoti, che insistono per comparire tutte quante nel selfie scattato con lo smartphone e scoppiano a ridere quando apprendono che in Europa mica andiamo in giro infagottate come loro, figuriamoci, la camicia la portiamo strizzata, anzi ben corta, cortissima, d’estate abbiamo il top e la canottierina, e il velo poi, certo che no. Come ci siamo dette queste cose? In un inglese che loro capivano a stenti, a malapena tradotto da una delle nipoti. Quindi, soprattutto, gesticolando.